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Ciliegine - La conferenza stampa con Laura Morante e Pascal Elbé

11/04/2012 | News |
Ciliegine - La conferenza stampa con Laura Morante e Pascal Elbé

Si è svolta questa mattina la presentazione romana di Ciliegine esordio alla regia dell’attrice Laura Morante che del film è anche interprete accanto a Pascal Elbé. Il film è una commedia o meglio una specie di parodia che gioca con i cliché della commedia romantica. E’ la storia di Amanda, una donna affetta da “androfobia”che trova gli uomini irrimediabilmente inaffidabili ed è sempre pronta a cogliere i segnali certi dell’arroganza, dell’indifferenza, del tradimento. Ogni particolare, come il “furto” dell’unica ciliegina di una torta durante una cena romantica, può per lei diventare una scusa per interrompere le sue relazioni. Finché, una notte di Capodanno, Amanda incontra Antoine, un uomo che la spinge a cambiare il suo consueto atteggiamento con l’altro sesso.
In uscita il 13 aprile, Ciliegine sarà distribuito da Bolero Film in 50 copie.
Alla conferenza stampa seguita alla proiezione (e al buffet con tanto di torta alle “ciliegine”), erano presenti Laura Morante e Pascal Elbé, oltre a Francesco Giammatteo co-produttore del film con la “Nuts and Bolts Production”. Ha rotto il ghiaccio Laura Morante parlando di come è nato il film.

Laura Morante: Il titolo nasce dalla scena-clou della ciliegina da cui ha inizio tutto. Con Daniele Costantini avevo scritto un film drammatico di tutt’altra natura e ora volevamo scrivere una cosa più leggera e la scena della ciliegina è nata per prima. E’ una scena emblematica, in cui il compagno della protagonista Amanda mangia distrattamente l’unica ciliegina della torta durante una romantica cenetta. Ma di “ciliegine” in realtà ce ne possono essere tante. Alla scelta di Pascal Elbé come co-protagonista avevo pensato fin dall’inizio, ma questo film è stato preparato tre volte, durante la prima preparazione io lo avevo notato ma mi avevano detto che era troppo giovane e l’idea fu abbandonata. Sono passati poi tre anni e Pascal nel frattempo era invecchiato. Quando ho iniziato a pensare al film, mi hanno detto di immaginare gli interpreti ideali nella mia mente e per il ruolo di Antoine io ho pensato a Gregory Peck. In teoria per me Antoine doveva essere Gregory Peck e così è arrivato Pascal nel film.

Una domanda per Pascal Elbé. Come sei entrato nel film e che rapporto hai con la commedia?
Pascal: Quando ho incontrato Laura per la prima volta sono stato felice perché lei è un’attrice molto nota in Francia ed è una grande cosa quando un’attrice passa dietro alla macchina da presa. Dopo il nostro primo colloquio io avevo fretta ma avevamo ancora tante cose da dirci e l’ho invitata a salire sul taxi con me. Poi ci siamo sentiti varie volte. E’ stata un’avventura complessa e lunga che richiedeva molto coraggio, siamo riusciti ad arrivare fino in fondo anche grazie al produttore. Io sono sempre stato amante del cinema italiano e in particolare del neorealismo e lavorare con Laura è stato come entrare a far parte della storia del cinema italiano.

Per Laura Morante. Prima di farne un film francese prodotto in Francia hai provato a trovare un produttore italiano?
Laura Morante: Si, avevo scritto con Daniele Costantini un trattamento che era italiano e si svolgeva in Italia e lo avevo mandato a leggere a vari soggetti, ma non ho avuto nessuna risposta, nel frattempo io ho girato il film di Alain Resnais Cuori. Poi ne ho parlato con il produttore Bruno Pesery, abbiamo fatto la traduzione e lui ha detto che la storia gli piaceva ma doveva diventare un film francese e svolgersi in Francia.Quando la sceneggiatura è stata scritta, abbiamo iniziato a cercare un regista, abbiamo fatto diversi nomi ma alcuni non erano liberi, altri non convincevano il produttore, nessuno andava bene e così un giorno Bruno Pesery mi ha detto che secondo lui lo dovevo fare io. Tutto era pronto e l’interprete principale doveva essere Sandrine Kiberlain. Ma il progetto si è inceppato. Il film è stato preparato per ben tre volte e nel frattempo Pesery ci ha chiesto di trovare una coproduzione italiana, a quel punto ci voleva un’attrice italiana che parlasse il francese ed è venuto automatico che la scelta cadesse su di me. Così mi sono ritrovata a essere sceneggiatrice, regista e interprete. E poi anche co-produttrice, visto che solo una settimana prima che scadessero i termini per l’erogazione del fondo di garanzia abbiamo dovuto creare una società di coproduzione e spendere di tasca nostra per fare il film che altrimenti non si faceva.
Francesco Giammatteo: Una settimana prima che scadesse il termine per avere il fondo di finanziamento abbiamo pensato di dover scendere in campo noi. Ci siamo confrontati con un produttore esperto perché non ci improvvisa produttori. Con questa società che si chiama “Nuts and Bolts Production” (cioè “Dadi e Bulloni”) abbiamo cercato di costruire il film. Si è creato un team fantastico, siamo riusciti a ottenere un direttore della fotografia come Maurizio Calvesi e una montatrice come Esmeralda Calabria. Poi abbiamo avuto Nicola Piovani che ha creato le musiche con generosità, attenzione e sensibilità alla trama del film e Agata Cannizzaro che ha seguito i costumi ci ha aiutato molto. E’ stata un’esperienza elettrizzante.

Chi è Amanda, da dove viene?
Laura Morante: Nel momento in cui abbiamo deciso di cominciare da quella scena in cui per una ciliegina una donna rompe un rapporto (è una donna che ha una reazione sproporzionata) è nato il personaggio prendendo spunto da tante cose. La scena della ciliegina io l’ho vista davvero in un ristorante ma dopo aver girato il film, una coppia che ha avuto uno scontro simile, non per una ciliegina ma per una castagna. Forse è nato dall’osservazione delle coppie, una volta in Svizzera guardavo una coppia che sembrava particolarmente innamorata ma a un certo punto la ragazza si è alzata e l’uomo che la guardava allontanarsi aveva uno sguardo freddo e glaciale, tutto era sparito. Mi colpito molto questa cosa e forse e da lì che nasce tutto.

Sceneggiatrice, regista, protagonista e co-produttrice, quali sono state le cose più difficili? Quali sono state le difficoltà della prima volta dietro la macchina da presa? Andrai avanti con questo ruolo?
Laura Morante: Il ruolo più duro è stato quello di coproduttrice, quello vorrei non ripeterlo. Quando ho visto accumularsi i ruoli mi sono spaventata, c’è stata un’escalation impressionante. Mi sono divertita moltissimo a dirigere gli attori, tutti di talento e solidali. E’ un’esperienza che potrei ripetere a condizione che non ci vogliano sette anni per fare una commedia, è un cosa troppo assurda.

Quanto c’è di te in questo rapporto con gli uomini della protagonista?
Laura Morante: Si parla del rapporto fra i due sessi, noi abbiamo scelto una donna perché mi interessava il punto di vista femminile, non credo che la situazione possa ripetersi a ruoli invertiti. Questa forma di incomprensione va soprattutto in questo senso, conosco molte donne che si lamentano delle disattenzioni degli uomini. Amanda non reclama la ciliegina, reclama l’attenzione.

Quanto hai pensato alle strategie romantiche di Woody Allen?
Laura Morante: Woody Allen mi piace molto, ma la fonte di ispirazione più forte sono i disegni di Schulz, in questo film c’è molto dell’universo di “Peanuts”. Per esempio per me Amanda è un po’ Lucy, un personaggio alle volte insopportabile, ma io amo i personaggi insopportabili e a me Amanda è simpatica. Per esempio le scene in cui i personaggi osservano le stelle al planetario sono una rielaborazione delle scene di Schulz in cui Charlie Brown e Linus contemplano la volta celeste e si interrogano sul senso della vita. Mi interessava la parodia affettuosa della commedia sentimentale, ma non volevo fare ironia. Volevo lasciare intatta la nostalgia del romanticismo, quella sensazione commovente e amara al tempo stesso del cielo fittizio disegnato da Schulz.

Una domanda per Pascal Elbe. Hai detto di amare in particolare il vecchio cinema italiano.
Pascal Elbe: Io mi sono sentito più vicino al cinema italiano perché sono di origini mediterranee. Marco Ferreri, Ettore Scola, Vittorio De Sica erano quasi di famiglia e sono riuscito a entrare in contatto con le loro grandi opere, film straordinari, che potevano mostrare la vita così com’era senza cinismo, era un cinema umanista che ha guidato la mia vita.

Per Laura Morante. Come è stato dirigere Pascal Elbé che è anche regista?
Laura Morante: Credo che sia l’attore più disponibile meno capriccioso che io abbia mai visto. La cosa straordinaria è che è l’attore meno egocentrico che io abbia conosciuto.
   
Per Pascal Elbé. Come è stato lavorare con Laura Morante? Non hai mai lavorato in Italia, c’è una possibilità che questo possa accadere?
Pascal Elbe: Credo che Laura debba continuare su questa strada, so cosa significa aspettare sette anni prima di riuscire a fare un film, sembra una sorta di miracolo e Laura deve andare avanti. E’ stata una regista esigente ma è talmente piacevole essere capiti da chi ti dirige. E se mai ci dovesse essere un Ciliegine 2, io spero di essere almeno in qualche scena all’inizio del film per poi magari essere scaricato brutalmente.
Si, mi piacerebbe moltissimo lavorare in Italia ma non è mai accaduto, provo un grande amore per la cultura e il cinema italiano e ne sarei lieto. Io sono particolarmente goloso e due o tre mesi in Italia mi farebbero ingrassare, ma io sarei soddisfatto, indipendentemente dal successo del film.

Elena Bartoni

 


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